Museo della Cartapesta

Guida per le Vacanze nella città di Lecce

Aggirandovi per le vie del centro, ci si imbattute in qualche bottega, che lavora la cartapesta. L’antica arte è mantenuta viva grazie alla tradizione dei cartapestai e si è rinnovata con le proposte contemporanee di artisti locali. Acqua, paglia, gesso, colla, filo di ferro e fogli di carta da riciclo è quanto serve per dar vita a vere opere d’arte.

Museo della CartapestaMuseo della Cartapesta

Il piccolo Museo della Cartapesta si può visitare all’interno del Castello Carlo V. Tre sezioni con oltre 100 opere dei maggiori artisti leccesi come Caretta, Capoccia, Guacci, Errico, Pantaleo, Mazzeo, Indino, Malecore, Gallucci, a cui si uniscono le contemporanee visioni di artisti internazionali come la brasiliana Lucia Barata

La Cartapesta a Lecce

Le origini dell’arte della Cartapesta, che fu e resta in Puglia fenomeno tipicamente leccese, risalgono probabilmente ad un periodo compreso tra il XVII e il XVIII secolo, quando con lo sviluppo delle arti legato al moltiplicarsi delle chiese e dei monumenti, il gusto e la creatività degli artigiani leccesi, che non disponevano di materie pregiate, trovarono nell’arte di plasticare la carta – avvalendosi di altre materie “povere” quali paglia, stracci, colla e gesso, e di pochi e modesti attrezzi, ma soprattutto di pazienza certosina, temperamento ed estro – la possibilità di realizzare una miriade di lavori sacri, che richiamavano al culto i fedeli quando la Chiesa della Controriforma era impegnata nella sua crociata contro l’eresia luterana.

Oggi la produzione della cartapesta, concentrata prevalentemente a Lecce, costituisce senza dubbio il risultato di una lavorazione artigiana assai vicina alla pura espressione d’arte. In genere, essa ha per oggetto la creazione di statue riproducenti soggetti sacri (figure di santi anche a grandezza naturale in posizione statica o dinamica), carichi di suggestioni emotive, con il panneggio curato in ogni minimo particolare. Negli ultimi anni, che hanno visto un ritorno dei giovani a quest’arte, la produzione si è indirizzata verso natività, bambole, oggetti di arredamento e di uso, maschere, giocattoli, senza tuttavia trascurare il tradizionale.

Lo splendido barocco leccese delle chiese, dei conventi, dei balconi, delle balaustre, degli archi e dei capitelli, e i Crocefissi, le Madonne e i Santi di Cartapesta esprimono un peculiare volto leccese, una tradizione antichissima, una cultura sociale, popolare, gloriosa e preziosa.



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