La Cripta della Cattedrale di Otranto

La Cripta della Cattedrale di Otranto

Tweet

"Capolavoro ed innovazione nel capolavoro, simbolo di unione tra Oriente ed Occidente", con questa definizione utilizzata da Grazio Gianfreda, il più appassionato studioso vivente di Otranto, ci si inoltra a contemplare la più spettacolare delle cripte delle cattedrali pugliesi.
La cripta soggiacente la Cattedrale rappresenta anche concettualmente la vittoria della coabitazione sia dei riti liturgici che dei segni architettonici sul territorio pugliese dell'epoca. Intenti alla sua costruzione infatti troviamo scalpellini pugliesi, pugliesi-lombardi e probabilmente, orientali.
La cattedrale greca di rito ortodosso della città, San Pietro, rimase nel centro di Otranto, al sommo dell'Acropoli, mentre la nuova basilica fu fondata ai margini dell'abitato, dove si poteva trovare un'area libera sufficientemente ampia, sovrastante un pendio roccioso. Su questo luogo vi sono pareri discordanti: secondo alcuni studiosi (Pina Belli D'Elia La Puglia fra Bisanzio e Oriente volume II) la cattedrale, iniziata sotto il vescovato di Guglielmo nel 1080 "non si contrappose ad un precedente edificio ma fu impostata completamente ex-novo con la precisa programmatica intenzione di imporre il modello basilicale, coerentemente con lo spirito della riforma, in una terra sino a quel momento permeata di grecità nel rito, nella lingua, nel costume e, naturalmente, nella forma degli edifici di culto .... il dislivello molto accentuato verso Oriente fu compensato (con un espediente più volte adottato nella storia dell'architettura) da un'ampia cripta ad oratorio estesa sotto le absidi ed il transetto.
Al contrario Grazio Gianfreda (Il mosaico di Otranto) asserisce che la cripta "nata come tribunale romano (nelle pareti Nord e Sud della cripta vi sono quattro colonne romane dimezzate all'altezza del pavimento della basilica superiore, inoltre, durante i recenti scavi archeologici sono stati rinvenuti cinque tipi di mosaici romani appartenenti a cinque stanze diverse appartenenti alla casa del tribuno oltre ad unguentari ecc ....) è stata trasformata in cripta nell'XI secolo.

Comunque sia, tutti sono d'accordo nel confermare la stupefacente bellezza di questa cripta, la più antica di tutte le cripte pugliesi.
Di dimensioni notevoli (4,20 metri di altezza, 2,50 metri, 2,80 metri lato della campata per 12 metri di lunghezza, 48 metri di larghezza e 6 metri di raggio dell'abside maggiore) presenta una tipologia detta "a sala o a oratorio" quale forse ebbero, prima di Otranto, l'Abbazia di Montecassino e sicuramente la cripta della cattedrale di Salerno.
Sue fonti di ispirazione europee ed orientali sono certamente la Mesquita di Cordoba e la Moschea blù di Costantinopoli che vengono riprodotte in miniatura in questa struttura.

Ciò fa pensare ad una presenza in Otranto di una rappresentanza artistica di "formazione interculturale", un'ulteriore conferma delle tesi di Braudel sul fatto che il Mediterraneo è un mare che unisce e non divide tutti i popoli che vi si affacciano anche nelle manifestazioni artistiche.

E' costruita su 42 colonne, tutte monolitiche e tutte di riporto, diverse per qualità del marmo o del granito, per stile e tempo di produzione di cui si ignora la provenienza. E da 23 semicolonne che formano 45 campatelle quadrate più tre dell'abside centrale suddivisi in 5 filari per 9.
L'estrema disparità dei materiali delle colonne (marmo, granito, breccia) ed il fatto che alcune siano lisce ed altre ricoperte da scanalature o ad intaglio invece di creare confusione, grazie ad una disposizione sapiente, creano l'effetto di grande omogeneità.
Con questo monumento ancora una volta la Puglia si pone al centro del mondo dell'epoca, luogo privilegiato di intercultura. Una poetica tesi infatti affermava che la diversità dei capitelli e delle colonne non fosse casuale, ma voluta. "Chi fosse venuto ad Otranto bizantino, persiano, greco che fosse, non avrebbe dovuto sentirsi straniero, ma trovare qualcosa di suo." Questo avvalorerebbe anche la tesi che tale costruzione non sia volutamente stata concepita come semplice luogo sacro, ma come bene universale universalmente comunicabile senza bisogno di mediazione alcuna.

inferno testo on line spiegazione | Otranto per le tue Vacanze - Otrantonelsalento | i tempi dei verbi italiani | Guida facile per scoprire Otranto, schede dettagliate sulla citt� ed offerte per le vostre vacanze | girofoto | Il paesaggio � surreale, per certi versi quasi alieno; il rosso intenso delle collinette, residuo degli scavi per l�estrazione della bauxite avvenuta negli anni a cavallo tra il 1960 e il 1976, contrasta fortemente con la vegetazione e con il mare che si intravede sullo sfondo | Cave di bauxite - Comune di Otranto - Dettaglio galleria immagini | Immagini della galleria "Cave di bauxite". Mare natura e paesaggi. Laghetto e vegetazione. Cava di bauxite. Laghetto presso le cave di bauxite ... | Ufficio stampa - Otranto nella storia - Citt� e territorio - Info turistiche