Itinerario 1
(a piedi alla scoperta della città vecchia di Otranto)
Lungomare, Centro Storico, Cattedrale, Cripta, Edicola bizantina di San Pietro, Castello Aragonese, Bastione dei Pelasgi, Torre Campanaria
L’escursione ha inizio dall’’imponente porta di accesso al centro storico, la “porta terra”; entrando si presenta la maestosa Porta Alfonsina.
Si prosegue per via Alfono d’Aragona e si svolta a destra per via Basilica. Sulla destra vi sino i resti di una casa-torre e più avanti, sulla sinistra, l’ingresso alla cripta della Cattedrale, l’ingresso laterale della stessa e, dirimpetto, l’imponente torre campanaria di impianto normanno. Si giunge così in piazza Basilica dominata dalla facciata della cattedrale, ricostruita dopo l’assedio turco del 1480.
L’edificio conserva un mosaico pavimentale del XII secolo tra i più importanti d’Europa, mentre la cripta reca colonne di spoglio di diverse epoche. Dopo aver visitato la Cattedrale e il vicino museo diocesano, si attraversa via Castello che porta di fronte al poderoso castello aragonese, ricostruito e potenziato nel XVI secolo, quindi, si prosegue verso la Cortina dei Pelasgi nei cui pressi si trova la piccola basilica di S. Pietro (IX- X secolo), cuore religioso di Otranto in età bizantina. Si prosegue per via Scupoli, via De Ferraris e via Melorio per giungere così al Lungomare degli Eroi, dal quale si godono i riflessi di smeraldo del mare. Si torna verso i giardini pubblici e si conclude l’escursione.
La torre Campanaria fu edificata nelle immediate vicinanze della Cattedrale nel XII secolo, sotto la dominazione normanna. La monumentale struttura si presenta a pianta quadrata, con un robusto alzato ingentilito da quattro finestre con arco a tutto sesto.
- Modalità escursione a piedi
- Soste previste l'itinerario prevede una sosta, durante la quale è possibile visitare i numerosi negozi/laboratorio che popolano tutto il centro storico
- Informazioni utili si consigliano scarpe comode e durante l’ingresso nelle chiese spalle coperte e pantaloncini non corti
- Costi 25 euro a persona (Minino 2 persone). Da 3 a 5 persone: 20 Euro a persona. Gruppi (fino a 30 persone): 120 Euro
Itinerario 2
(Visita a Sud di Otranto fuori le mura)
Cave di bauxite, Torre del Serpe, Monastero di San Nicola di Casole, Santuario di Santa Maria dei Martiri, Faro di Punta Palascìa, Ipogeo di Torre Pinta
Il territorio salentino vanta numerosi esempi di torri colombaie, diffusesi, per la maggior parte, nel XVI secolo d.C. Poco fuori da Otranto, verso sud, nella "Valle delle Memorie", ricca di olivi contorti e d'insediamenti rupestri, si erge una collina sulla cui cima si innalza fiera "Torre Pinta", una torre circolare che sovrasta il paesaggio circostante.
Nei pressi di Otranto, non si può non restare affascinati dalla Cava di bauxite, che offre allo sguardo un’incantevole, inaspettata esplosione di colori dai toni accesi. E’ formata da rosse colline che, mille venature, danno vita ad uno splendido gioco di luci ed ombre. La presenza di una falda sul fondo della cava ha creato un piccolo lago ricco di numerose piante acquatiche, punto di riferimento per varie specie animali.
A poca distanza dalla cava, in località “Le Orte” s’incontra la Torre del Serpe, una torre cilindrica di cui si è conservata solo una parte, ed alla quale è legata una leggenda. La torre stessa con il serpente avvolto attorno rappresenta il simbolo di Otranto.
Situato in una zona periferica a sud di Otranto, il santuario di Santa Maria dei Martiri fu eretto in cima all'altura dove, nel 1480, furono decapitati gli Ottocento Martiri otrantini.
L'abbazia di San Nicola di Casole, situata a pochi chilometri a sud di Otranto, fu fondata nel 1098 per volere di Boemondo I, principe di Antiochia e di Taranto e figlio di Roberto il Guiscardo. Il nobile normanno donò l'appezzamento sul quale fu costruito il cenobio ad una comunità di monaci Basiliani e concesse loro dei fondi cospicui. Tale scelta, tuttavia, non fu uno slancio di generosità. Il popolo normanno, infatti, giunto in Terra d'Otranto nell'XI secolo, mirava ad accaparrarsi la benevolenza dei salentini e dei Greci presenti in questa zona. Fu così che nacque il monastero di Casole che ben presto divenne "il vero ponte di unione e di transito tra la cultura orientale e quella latina".
La Punta Palascìa, comunemente Capo d'Otranto, è il punto più orientale d'Italia. Il faro ivi collocato, recentemente ristrutturato, è uno dei cinque fari del Mar Mediterraneo tutelati dalla Commissione Europea. Costituisce spesso meta di turisti e curiosi, anche grazie alla tradizione che, annualmente, ogni notte di San Silvestro richiama una moltitudine di persone in attesa dell'alba del capodanno ai piedi del faro, trattandosi della prima alba del nuovo anno in Italia. Secondo le convenzioni nautiche questo luogo è il punto di separazione tra il Mar Ionio ed il Mar Adriatico. Il luogo è anche sede della stazione meteorologica di Otranto-Punta Palascia, ufficialmente riconosciuta dall'Organizzazione Meteorologica Mondiale, attualmente di tipo automatico DCP.
- Modalità escursione a piedi (ma è necessaria un’auto propria o utilizzare un Ape-Taxi per recarsi ai punti d’interesse)
- Informazioni utili si consigliano scarpe comode (preferibilmente da ginnastica) ed una bottiglietta d’acqua
- Costi 25 euro a persona (Minino 2 persone). Da 3 a 5 persone: 20 Euro a persona. Gruppi (fino a 30 persone): 120 Euro
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