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Avetrana (l'Aitràna in avetranese) è un comune italiano di 7.091 abitanti della Provincia di Taranto in Puglia.
Il comune di Avetrana è situato nel Salento in una posizione particolare, è al confine delle tre province salentine di Taranto, di Brindisi e di Lecce nel cuore culturale di tale subregione. Ciò si evince soprattutto dal dialetto peculiare del comune, a tratti simile al leccese, con una forte impronta brindisina e con alcune influenze del tarantino.
Avetrana
STORIA
Il suo territorio era già abitato durante il Neolitico, infatti sulla via Tarantina in località Masseria della Marina, a sud dell'abitato, sono venuti alla luce tracce di un villaggio preistorico capannicolo del VI millennio a.C. Altro luogo frequentato nel neolitico sono le grotte nel Canale di San Martino, i cui reperti sono custoditi nel Museo nazionale di Taranto.
Importanti ritrovamenti nel XIX secolo relativi a numerose armi dell'età del bronzo in zona Strazzati-Sinfarosa, a nord del paese.
Nei pressi del più antico tracciato della via Traiana (detta anche via Sallentina), in località di San Francesco sono stati rinvenuti i resti di una villa rustica romana. Numerosi erano poi i casali, piccoli insediamenti dapprima messapici, poi romani ed infine medievali abbandonati a seguito delle incursioni saracene.
Il paese attuale sorge sul secondo tracciato (tardo impero) dell'importante arteria stradale che in epoca messapica prima e successivamente in quella romana collegava Taranto, Manduria, Nardò, Leuca e Otranto: La "Via Traiana Messapica", detta anche da alcuni storici "via Sallentina".
Una traccia di epoca romana, probabilmente del primo secolo, è il "canale romano" ("fratello" dell'omonimo canale di Manduria). È un canale lungo circa due chilometri, largo tre metri e profondo un paio, perfettamente diritto in direzione nord-sud, si trova a est del paese e faceva defluire le acque pluviali nel canale naturale di San Martino. Oggi il tratto nord è stato quasi del tutto cancellato dalle cave di estrazione di conci di tufo, invece a sud, nonostante in parte affogato da pietrisco è tutt'ora evidente. Attraversa la strada di Nardò e in quel tratto è denominato "Ponte Rescio" (dalla omonima vicina masseria).
Con il nome di "Vetrana" fu feudo di diverse famiglie durante la tirannide feudale. Nel 1481 passò alla signoria dei Pagano, come dote di Colella o Ippolita, figlia di Francesco Montefuscoli, sposa a Galeotto Pagano. Sotto i Pagano si iniziò la costruzione della nuova chiesa matrice (prima chiesa) e delle mura, di cui oggi rimangono visibili solo pochi resti.
Durante la signoria dei Pagano il territorio fu teatro di alcuni scontri: presso il casale di San Giuliano (probabilmente l'odierna "masseria San Paolo"), truppe imperiali di Carlo V furono sconfitte da un contingente francese. Nel 1547 pirati turchi sbarcarono presso Torre Columena.
Nel 1587 Avetrana fu venduta da Carlo Pagano a Giovanni Antonio Albrizi, che diventò il signore di Avetrana. Il castello nel 1644 era in proprietà del vescovo Geronimo di Martino e nel 1656 passò ai Romano e successivamente, divenne proprietà di Michele Imperiale, marchese di Oria e principe di Francavilla.
Non si può escludere che in un primo momento i Romano potessero essere stati i connestabili (coloro che sovraintendevano alle scuderie del sovrano) degli Imperiali e poi successivamente, con acquisizione diretta, i Signori di Avetrana.
Balcone del palazzo Torricelli
Nel 1782, estintasi la famiglia Imperiale, Avetrana passò al fisco regio e da questo venduta a Massenzio Filo, rimanendo in proprietà della famiglia fino all'abolizione della feudalità nel 1806. Rimasero di proprietà della famiglia fino agli inizi del Novecento diversi possedimenti, tra cui il palazzo, in seguito ceduti al loro amministratore e frazionati in numerose proprietà.
Nel 1929 una rivolta contadina fu duramente repressa dal regime fascista.
All'inizio degli anni ottanta Avetrana fu sede di manifestazioni del movimento antinucleare, in opposizione alla volontà, manifestata da parte della regione Puglia e del governo nazionale, di impiantare una centrale elettronucleare nel territorio avetranese. Volontà troncata dal Referendum Popolare che sancì l'abbandono della tecnologia nucleare per la produzione di corrente elettrica in Italia.
Nel 2010, Avetrana è stata il teatro di un fatto di cronaca sul quale si è focalizzata l'attenzione dei media per diverse settimane, suscitando clamore e interesse nell'opinione pubblica. Il 26 agosto la quindicenne Sarah Scazzi scompare nel tragitto che la portava da casa sua a quella della cugina Sabrina Misseri, senza lasciare alcuna traccia di sé. Il 6 ottobre nel corso della trasmissione Chi l'ha visto? che si stava occupando del caso, viene data la notizia che Sarah è stata uccisa ed il suo cadavere nascosto in un podere fra Avetrana e Nardò (in Contrada Mosca).
Sarah aveva un sogno, aprire un canile ad Avetrana, realizziamo tutti insieme l'ultimo suo desiderio, contribuisci anche tu con una donazione.
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Sarah Scazzi
FOTO DI AVETRANA
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