Otranto si veste di storia e dei racconti medievali. Nell’incantevole cornice del borgo antico, del Fossato e del pregevole Castello, prende vita ogni anno il Medioevo, con un viaggio visivo che è narrazione e suggestione, in una delle epoche più affascinanti fin dalla notte dei tempi. Nei personaggi, nei suoni e nei sapori del XV secolo si chiude definitivamente un’era.
Varcata l’antica “Porta Terra”, le stradine del borgo ed il fossato si animano con la “Fiera di primavera”, momento importante per la società feudale in cui si poteva liberamente (e cioè senza dover sottostare alle varie imposizioni e divieti dei feudatari di turno) comprare, vendere e/o barattare qualsiasi tipo di mercanzia , prodotti agricoli, capi di bestiame, ecc..
Le Giornate Medievali di Otranto
La “fiera”, quindi, rappresentava l’unica occasione per il popolo minuto (contadini, allevatori, artigiani, ecc.) di poter commerciare i propri prodotti, mescolandosi, in tal modo, alle varie corporazioni dei mercanti, dei banchieri, ecc. , che, invece, avevano l’usuale monopolio dei commerci.
I giorni della “fiera”, però, diventavano anche momento di veicolazione delle scoperte più recenti, delle innovazioni culturali, artistiche, tecniche nonché della conoscenza di fatti ed avvenimenti verificatisi in altre zone, più o meno lontane, della penisola italiana (e non solo).
Ad Otranto, pertanto, cavalieri, dame, magistrati cittadini, chierici, musici, cantori ma anche arcieri, spadaccini, archibugieri, tamburini, sbandieratori, mercanti, acrobati, giocolieri, popolani nonché turchi ottomani riproporranno momenti di vita di una giornata particolare (come era sicuramente quella di una grande fiera) del Quattrocento salentino, all’ombra del grande e maestoso castello ed immediatamente prima che lo stesso venisse assediato ed espugnato dalle orde dei Turchi invasori nell’agosto del 1480.