Lingua Latina

Il latino è una lingua indoeuropea appartenente al gruppo delle lingue latino-falische. Veniva già parlata nel Lazio almeno dagli inizi del I millennio a.C.

Il latino acquistò grande importanza con l'espansione dello stato romano e in quanto lingua ufficiale dell'impero si radicò in gran parte dell'Europa e dell'Africa settentrionale. Tutte le lingue romanze discendono dal latino volgare, ma parole di origine latina si trovano spesso anche in molte lingue moderne di altri ceppi: questo perché anche dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente, per più di un millennio il latino fu, nel mondo occidentale, la lingua franca della cultura, della scienza e dei rapporti internazionali, e come tale influì sulle varie lingue locali. Quando venne meno questa sua funzione, intorno al XVII ed al XVIII secolo, essa fu assunta dalle lingue vive europee del tempo e, in alcuni ambiti letterari (memorialistica in particolare) e nella diplomazia, dal francese. Quest'ultima, essendo una lingua romanza, continuò a promuovere parole di origine latina negli altri idiomi fino ai primi decenni del Novecento, allorquando si andò gradualmente imponendo in Europa e nel mondo, come lingua franca, l'inglese, che pur essendo di ceppo germanico presenta, soprattutto nel lessico, un gran numero di termini di origine latina, grazie alla diffusione dei termini dotti trasmessi dai monaci predicatori cristiani e più tardi alla conquista dell'Inghilterra da parte dei Normanni francesizzati.

Nel frattempo, in seguito alla scoperta dell'America e alla politica coloniale degli stati europei, alcune lingue romanze (francese, spagnolo e portoghese) unitamente ad altri idiomi dell'Europa occidentale, in cui l'impronta latina era forte, fra cui l'inglese, si erano poi diffuse in gran parte del mondo.

La lingua latina si è sviluppata grazie anche al contributo di tutte le lingue dei popoli con cui è entrata in contatto durante l'epoca romana, ed in particolare con gli idiomi italici, l'idioma etrusco e con quelli parlati nel Mediterraneo orientale (soprattutto il greco).

Attualmente le lingue con maggiore somiglianza al latino sono il sardo per la pronuncia, l'italiano per il lessico, il romeno per la struttura grammaticale (declinazioni).

Il latino ecclesiastico formalmente rimane la lingua della Chiesa cattolica romana ancora oggi ed è la lingua ufficiale della Santa Sede; la Chiesa cattolica ha usato il latino come principale lingua liturgica fino al Concilio Vaticano II.

Diverse scuole di oggi parlano latino (Schola Nova nel Belgio, Accademia Vivarium Novum in Italia).

Il latino è usato per designare i nomi nelle classificazioni scientifiche degli esseri viventi.

Storia

Origini ed età arcaica

Del latino arcaico (fino al III secolo a.C.) rimangono tracce in alcune citazioni degli autori e soprattutto in iscrizioni, che insieme alla comparazione con altre lingue affini consentono una ricostruzione di esso assai parziale.

Iscrizione in latino arcaico sul Lapis niger
Iscrizione in latino arcaico sul Lapis niger

Solo frammenti restano anche dei testi letterari più antichi, quelli di Livio Andronico, Nevio ed Ennio, tutti risalenti al III secolo a.C., databili quindi circa cinque secoli dopo la mitologica fondazione di Roma (secondo Varrone avvenuta nel 753 a.C.). L'unica eccezione sono le commedie di Plauto, che costituiscono dunque la principale fonte per lo studio della lingua arcaica.

Col II secolo a.C. la letteratura latina si sviluppò, e soprattutto con l'opera di Marco Porcio Catone il Censore nacque una prosa letteraria latina. La lingua aveva però ancora una certa rudezza, e non era priva di influssi dialettali. Pertanto, l'uso del termine "latino arcaico" è esteso fino a considerare tale la lingua latina precedente al 75 a.C. circa.

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