TweetNell’entroterra salentino, tra Otranto e la zona circostante il rinomato faro di Punta Palascia, nei pressi di Monte Sant’Angelo si trova la Cava di Bauxite di Otranto.
Il luogo, magico e suggestivo, è spesso meta di gite scolastiche dei più piccoli, nonché di visite dei curiosi che vogliono ammirare dal vivo lo spettacolo suggestivo del laghetto verde smeraldo.
La bauxite è un minerale dal quale si ricava l’alluminio. La cava di Otranto è stata un’importante fonte di sostentamento per tutti coloro che hanno estratto il materiale negli anni in cui il sito è rimasto in attività.
La scoperta del giacimento risale al 1940 e il suo sfruttamento è iniziato, più o meno, contestualmente, cessando solo nel 1976.
È proprio a partire da questo momento che si sviluppa la cava di Bauxite così come noi oggi la vediamo.
Il laghetto verde smeraldo che tanto affascina i visitatori altro non è che il residuo di un giacimento di estrazione mineraria ormai dismesso. Il tocco di magia è dato dal fatto che, dopo l’abbandono della cava, grazie alle infiltrazioni d’acqua di una delle tante falde acquifere presenti nel nostro territorio carsico, si è man mano formato un laghetto la cui acqua ha assunto un colore particolarmente intenso a causa della presenza di residui di Bauxite nella cava.
Tutto intorno il lago la terra, colorata dalla presenza dominante del minerale, appare di un colore rosso intenso e mette ancora di più in risalto il verde brillante delle acque stagnanti, nonché il colore intenso della vegetazione circostante.
Il paesaggio, nel suo complesso, lascia immaginare un luogo del tutto diverso da quello che è realmente: i colori forti e la desolazione circostante lasciano, forse, presagire che si è su un altro pianeta o sul set di un film fantascientifico. Ma niente paura, tutto è sotto controllo.
Tecnicamente, la Bauxite è una roccia composta da diverse specie di minerali, tra cui prevalgono gli ossidi e gli ossidi idrati di alluminio e di ferro. A seconda della percentuale di ossidi di alluminio presente nella cava si determina la sua importanza economica e la sua propensione ad essere sfruttata come cava mineraria per l’attività estrattiva.
Geologicamente, la formazione della Bauxite è dovuta alla presenza di specifiche alterazioni delle rocce calcaree in presenza di determinati agenti atmosferici.
Oltre che nei pressi di Otranto, altre importanti cave di Bauxite si rinvengono nell’area della Murgia e nel Gargano.
Da un punto di vista commerciale, la cava di Bauxite di Otranto ha rivestito un ruolo importante lungo tutto il corso degli anni Cinquanta e, soprattutto, Sessanta e Settanta. Il minerale estratto veniva inviato negli stabilimenti di Porto Marghera, dove si lavorava all’estrazione dell’alluminio.
Oggi la cava è in totale stato di abbandono, ma ciò ha provocato la rinaturalizzazione del territorio, facendo sì che si ricreasse un ecosistema ricco di flora e fauna. Il che desta interessa in ambiente accademico e lascia intendere che talvolta è possibile creare un traid d’union tra il lavoro dell’uomo e la voglia di ricrescita naturalistica.
Inoltre, la terra circostante la bocca della cava, grazie al suo colore intenso, viene spesso prelevata ed utilizzata ancora oggi per la produzione di colori da adoperare per l’artigianato locale, nel totale rispetto della natura.